Comunque noi dovremmo vivere avvinti e soli, mandando e-mail a chi, senza poi troppo entusiasmo, volessimo contattare.
Invece accade il contrario: i nostri pensieri sono isofori,
le secrezioni dei nostri umori sono isocrone,
il nostro disgusto per il mondo del mondo è isobate,
ma io e te ci dobbiamo parlare per mail.
In più, per non dover spiccare ogni piè sospinto una testa di cazzo da un torso, mi tocca girare per questo mondo sbagliato con le orecchie piene di purè di ceci, sigillate da placche in lega tantalio-niobio.
Porcaccio! Se almeno ci fossi un po' tu, tu livido come non voglio
accettare di essere il solo.
sulla lama
Diego
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