venerdì 5 marzo 2010

appeso

291220070404a
fredde le dita, ma
m'aggrappo alla penna
sono sul baratro del grattacielo
le gambe penzolano
sulla città.
il mio nemico è salvo
aspetta solo i titoli di coda
dopo che sarò caduto giù.
posizione scomoda vista da qui
la prospettiva non invita
a scommettere su di me.
sembra un'istantanea
scattata ad allungare l'agonia
ci perdo la faccia
e le automobili sfrecciano
sotto il mio sedere.
non ultimi desideri
ne fiori, ne preghiere
ne opere di bene.
ho il tempo ancora di ridere
e trovare la rima.
il verso è umorismo
non è sofferenza.
cadrò.
perchè no?
a un segno stabilito
dal destino, dalla fatalità, dalla pigrizia.
fossi stato più attento
più acuto
sarei comunque qui?
l'intelligenza non serve a nessuno
è solo un peso nella giacca
e muore ogni notte
portandosi a dormire.

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